Monte Porgeit

"In compagnia di 15 persone, siamo partiti da Erto. Il percorso è stato facile e piacevole. Salendo per bosco e ammirando attorno dei bei paesaggi di ottobre, siamo arrivati alla Casera Galvana -1613 m.
Una parte del gruppo ha deciso di salire fino alla vetta del Monte Porgeit -1864m, e quest'ultima parte della salita che passava per un prato ripido ed erboso, è stata abbastanza faticosa... ma, siamo forti, e già dalla vetta potevamo goderci una vista insolita sul paese di Erto, sul piccolo lago del Vajont ed ammirare tutto il panorama eccezionale.
Ringraziamo Tiziano, il capo di questa bellissima gita."

Elena

 

"La montagna in questo periodo dell'autunno regala i colori più belli e le pendici boscose si riempiono di "fiamme" in varie tonalità.

Salire alle Casera Galvana lasciando le auto a Erto nuova non tradisce le aspettative dei quindici partecipanti. Abbiamo avuto tutto il tempo di ammirare un paesaggio rustico e aspro, percorrendo la carrabile verso Casera Mela che si inerpica sotto la caratteristica parete Ovest del Porgeit. Lasciata la carrabile e il greto quasi secco del torrente Zemola, si sale per il bosco fradicio in un sentiero ripido e insidioso in una faggeta fin troppo silenziosa, sbucando quasi in selletta. Piegando a destra si intravede la casera, mentre in lontananza si scorge, oltre le valli, il rifugio Maniago.

Alla casera Galvana, una delle mete preferite da Mauro Corona e raccontate nei suoi bei libri, oltre alle panche e al tavolo c'è un pesante trono in legno con schienale regale.

Son sicuro che Nicola, abile artigiano, ne farà uno identico per il nostro presidente!

Li, alla casera, ci siamo immaginati anche il modello per il tesoriere e quello per il cantiniere.

Ma alcuni, dopo un frugale e rapido spuntino, guidati da Tiziano il capogita di giornata hanno voluto raggiungere la cima di Monte Porgeit. E io tra loro!

Su un sentiero fatto di balze e percorso dai camosci siamo arrivati in vetta: le nuvole ci hanno lasciato intravedere l'invaso del Vajont, Erto, Casera Buscada e i monti attorno.

Un saluto al Signore ed eccoci di ritorno, ma l'erba infingarda e traditrice, insieme a suole lisce e consumate, mi ha fatto fare una bella scivolata. Per fortuna i ciuffi delle ginestre mi hanno fermato e grazie alla pazienza di Antonello e alle racchette, provvidenziali anche in salita, sono tornato a valle. Le solite risate e le foto di rito concludevano la nostra gita che ha avuto anche un breve fuoriprogramma alla cascata del torrente Zemola."

Alberto M.

Di seguito le foto.