assembleaAll'Assemblea dei Delegati, svoltasi a Torino dal 24 al 26 ottobre, che ha di fatto concluso le attività del Centenario della fondazione della nostra Associazione sorta nel capoluogo piemontese proprio nel 1914, hanno partecipato cinque soci: Antonello, Alberto, Valentina, Ksenia e Francesca.

Quasi a ricordare i tempi passati, il viaggio lo abbiamo fatto su un torpedone assieme ai delegati di Venezia e Padova. Prima tappa il Santuario di Oropa: qui, nel 1947, mentre gli echi della guerra si erano appena sopiti, la Giovane Montagna aveva vissuto uno dei suoi Congressi più importanti.

Mentre i montagnini più esperti mettevano le gambe sotto le tavole, noi, giovani e moderni pellegrini, ci siamo subito rifocillati, seduti nei pressi della rampa del cortile d'accesso riscaldati da un bel sole. Poi assieme ad Alberto che ci faceva da guida, seppure qui non ci fosse mai stato, abbiamo infilato la porta della Basilica antica che contiene, simile alla Porziuncola d'Assisi, la cappella arricchita da una statua di Maria in legno nero adornata di smeraldi e rubini, doni di devozione; siamo poi saliti nel secondo cortile del santuario abbeverandoci alla Oropafontana del pellegrino usando degli enormi mestoli, infine abbiamo visitato la mostra dei presepi e dei diorami. E nel pomeriggio, mentre il resto dei nostri compagni di viaggio, dopo il lauto pranzo, accompagnati da una vera guida del posto, visitavano il santuario, noi abbiamo visto la mostra itinerante sull'edilizia di montagna "Rifugi alpini di ieri e oggi" aperta fino al 9 novembre.

Finalmente a Torino. Accolti dai soci piemontesi prendiamo possesso delle nostre stanze al SERMIG in pieno centro, ex fabbrica dell'esercito italiano dove si costruivano armi, ora divenuto Arsenale della pace, un luogo simbolo della città. Alla sera un giretto breve per il centro, piazza Castello, San Carlo, la Mole Antonelliana, il Duomo. Si deve rientrare entro le 23,00, mentre le strade cominciano ad animarsi di venditori ambulanti: è il famosissimo mercato del Balon del sabato che tutti noi esploriamo alla ricerca chi di un ventaglio antico, chi del cavo per il telefonino, chi solo per gironzolare.

Antonello e Alberto insieme a Francesca partecipano al Consiglio di Presidenza per mettere a punto gli ultimi documenti per l'Assemblea dei delegati del pomeriggio, come il bilancio. A metà mattina, facciamo la conoscenza di Ernesto Olivero, il fondatore del Sermig, il monastero metropolitano abitato da una confraternita che vive nella preghiera e nel servizio ai giovani ed ai poveri. Alberto invece, assieme a Marco Ravelli di Torino e a Beppe Stella di Vicenza, è con i revisori dei conti Luciano Caprile e Piergiorgio Pellacani per cercare una mediazione di pace sul documento finanziario: per fortuna la mediazione riesce e gli animi si ricompongono.

Inizia l'Assemblea dei Delegati. La GM di Mestre consegna i vasetti di miele del nostro socio Mario con l'etichetta speciale "Centenario" a Piasentini e Carobba in segno di riconoscenza per la loro intensa attività. Tutto scorre via liscio, fin troppo. In un battibaleno si approva la relazione generale, il bilancio consuntivo e il bilancio preventivo. Anzi no. Ci si ferma sul preventivo.

Si apre un dibattito intenso grazie all'intervento di Alberto che scuote tutti dal torpore post prandiale. Se quasi la metà del bilancio è dedicato per le spese di stampa e postali della rivista nazionale, spese che ricadono interamente sulla GM dato che l'apporto di sponsorizzazioni si è ridotto sostanzialmente a zero, il nostro vicepresidente chiede al Consiglio di Presidenza centrale una seria valutazione sulla comunicazione associativa che, proprio anche per l'esiguità delle risorse, occorre valutare considerando tutti gli aspetti e le varie piattaforme esistenti, dai social network ai siti web nazionali e locali, dalla rivista ai quaderni tecnici, cercando di liberare risorse per dare uno sviluppo maggiore alla nostra associazione. Del resto se le risorse vanno quasi tutte nella stampa della rivista non c'è possibilità di fare altro. Tra le varie soluzioni ci sarebbe anche quella della rivista digitale, ma a questa proposta la platea si è ulteriormente infiammata: non sarà che l'età media dei presenti fosse un po' troppo alta? Comunque l'importante è che con serenità si cominci a parlare di comunicazione senza dogmi preventivi. Alberto, sulla scia dell'intervento del delegato di Ivrea che, citando Kennedy, ha invitato a chiedersi cosa possiamo fare noi per la GM invece che aspettare che la GM faccia qualcosa per noi, ha proposto di formare un gruppo di lavoro, partendo dalle varie competenze, che elabori proposte per migliorare tutti. Auguriamoci che il Consiglio di Presidenza centrale promuova questa proposta e accolga le disponibilità.

Al termine dell'assemblea, la Santa Messa e nel dopocena la presentazione del libro sulla famiglia Petigax, quattro generazioni di guide di Courmayer, libro che si trova ora disponibile nella nostra biblioteca.

Le iniziative del Centenario si sono concluse domenica mattina con la presentazione del libro "CAMMINARE INSIEME NELLA LUCE – cento anni della nostra storia", la relativa mostra sulla Giovane Montagna al Museo della Montagna del Club Alpino Italiano al Monte dei Cappuccini, la mostra filatelica curata da Enea Fiorentini e l'annullo filatelico, la consegna a Umberto Martini, presidente generale del CAI, già socio GM, della tessera di Socio Onorario. Tra le curiosità in mostra anche lo stereoscopio costruito dal torinese Pio Rosso (classe 1901, tecnico Fiat, alpinista e fondista di rango, ispiratore del Rally di scialpinismo oltre a valente direttore della rivista che diresse per vent'anni fino 1986) con le immagini tridimensionali di prati alpini, laghi e ghiacciai. Ulteriori approfondimenti storici e fotografie sono sul libro del Centenario  in distribuzione al martedì nella nostra sede. 


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