LA STORIA DELLA SEZIONE DI MESTRE

 

Era di martedì il 17 DICEMBRE del 1946 quando un gruppo di giovani appassionati di montagna si riunì nella sala San Lorenzo di Mestre con lo scopo di istituire una Sezione mestrina della Giovane Montagna.

Tutti i presenti sono concordi nel formare una sezione mista, cioè con elementi di ambo i sessi. A questo proposito venne chiesto il parere al parroco di San Lorenzo sulla questione, ritenuta allora delicata, delle presenze femminili nei pernottamenti nel caso di gite di più di un giorno.

Durante la riunione generale si lesse il Regolamento di Sezione, lo si approvò e si nominò il Direttivo che risultava così composto:

 

  Presidente     Angelo Serena
  Vice Presidente Alberto Mason
  Segretario Cassiere Carlo Moressa
  Bibliotecario

Mario Cavestro

  Commissari Gite Ilario Casarin
  Luciano Morino
  Cappellano don Gino Trevisan

 

Tuttavia, in occasione della celebrazione del cinquantesimo della sezione, durante la raccolta del materiale necessario alla redazione della libro  “1947-1997 Giovane Montagna sezione di Mestre”, addentrandosi tra le vecchie carte ingiallite ed approdando nell’abitazione di una delle figlie del rag. Angelo Serena, (classe 1902, socio fondatore della Giovane Montagna mestrina), si è venuti in possesso di una tessera del “Consolato di Mestre” con apposto il bollino del 1929. Con grande stupore questa tessera ci ha condotto alla soluzione: la Giovane Montagna di Torino aveva a Mestre un “consolato” già nel 1929, ben diciotto anni prima della costituzione in “sezione”, e probabilmente solo le limitazioni del regime allora esistente possono non aver fatto crescere quel seme, che dovette attendere la fine del conflitto per la rinascita. La nostra origine ha quindi radici ben più lontane nel tempo, tuttavia gli scritti ed i verbali, nonché gli avvenimenti raccontati a viva voce, partono tutti dal 1947.

Ma cosa accadeva e quale aria tirava negli anni in cui gli entusiasti giovani ideavano e fondavano la nostra Associazione? 

Era appena finita la guerra, le condizioni e le possibilità di vita sociale erano ridotte al lumicino. Mestre, con fatica, si stava riprendendo dalle ferite inferte. Da poco era stata tolta la "Tessera annonaria" e la ricostruzione era sì cominciata ma i suoi frutti avevano ancora da maturare; tutti s’erano rimboccati le maniche, però era lavoro duro e la ripresa faticosa.

La Giovane Montagna nasce sul finire del 1946 ma quel decennio, il 1940-50, occupa il capitolo più importante di tutta la Storia italiana, ha uno spessore ponderoso. Negli anni precedenti si succedettero capovolgimenti tali da influire sul destino non solo d’Europa ma del mondo intero.

Il 1945, però, è l’anno del ritorno alla pace e segna, nei corpi come negli animi, il risveglio con nuovo vigore, il rifiorire di nuove aspirazioni e, ovviamente, più forte è sentito nei giovani il desiderio di una futura vita migliore.

Prima uscita sociale a Passo RolleLa pace agognata ora è palpabile e tutti guardano avanti con fiducia. L’Italia diventata Repubblica si organizza di conseguenza: l’Azione cattolica, i partiti, i sindacati e organizzazioni varie sono in fermento e si consolidano. E come potevano i “nostri giovani” non sentire questo anelito, a lungo sopito, di nuova vitalità, di voglia di fare, d’incontrarsi e di dare libero sfogo agli ideali diventati, adesso, bisogno e necessità di coesione, d’amicizia, e fratellanza?

Questa spontanea e incontenibile spinta giovanile ha ben presto trovato fertile terreno nella Mestre post-bellica mettendo solide radici in tutti quegli animi che, col desiderio impellente d’unirsi, vedevano nella montagna il comune ideale di collocarsi, in chiave cristiana, nella nuova società. Gli abitanti di Mestre a dicembre 1946 erano 83.780. Va pure ricordato che questi “giovani nostri fondatori” provenivano da famiglie, allora rare, le quali avevano condizioni favorevoli di dar loro un’educazione tale che permettesse l’inserimento nel tessuto sociale in posizioni di primo piano. Per contro, oggigiorno, queste famiglie diffusissime mandano quasi tutti i nostri ragazzi a calcare aule di atenei, o quanto meno scuole superiori, mentre allora, la quasi totalità dei giovani “necessariamente” doveva intraprendere la via del lavoro e solo quando lo si trovava. Fare una settimana bianca di vacanza con gli sci era un “lusso” che pochi potevano permettersi.

(tratto da “1947-1997 Giovane Montagna sezione di Mestre”)

 

bruno miggiani 300Al primo Direttivo del 1947 tanti altri Consigli si sono succeduti nel tempo ed è grazie ai nostri precursori e a tutti coloro che si sono avvicendati con dedizione, entusiasmo, e coraggio, che ci hanno consentito di giungere sino ad oggi, dove ora ci troviamo.

La sezione di Mestre è stata intitolata a BRUNO MIGGIANI, scomparso nel 1975. Un infarto l’ha colto mentre stava adempiendo al suo compito di medico. Un socio che visse sino dagli albori nella sezione, un appassionato di montagna ed un conoscitore di tematiche legate al soccorso alpino.

La sezione è aperta tutti i martedì dalle 21.00 alle 23.00 (tranne il mese di agosto). Le attività programmate si svolgono lungo l'arco dell'anno ed afferiscono a tutte le "discipline" montane. Inoltre vengono organizzati in sede incontri ed iniziative di carattere culturale. Ogni amante della montagna che condivide lo spirito della Giovane Montagna può trovare tra le attività proposte quelle più congeniali.

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